Quando i droni sostituiscono il colore di Rembrandt e Caravaggio.
Puoi immaginare la Sagrada Familia finita con le sue guglie svettanti verso il cielo? E il Colosseo rinnovato proprio come se fossimo ancora a Roma nell’anno 80d.C.? Il duo di artisti olandesi DRIFT non ha lasciato spazio all’immaginazione, ma ci ha mostrato tutto in grandezza naturale, attraverso incredibili sculture aeree. DRIFT, il collettivo formato da Lonneke Gordijn e Ralph Nauta, ha iniziato a lavorare con i droni per l’installazione artistica Franchise Freedom nel 2017, che ha debuttato ad Art Basel a Miami Beach prima di essere esposta a livello internazionale.
Dal 2020 si è impegnato a completare monumenti ed edifici lasciati incompiuti o in rovina grazie alla tecnologia dei droni. La loro arte è stata applicata al grande lavoro incompiuto della Sagrada Familia e anche al Colosseo, al quale hanno restituito la sua forma circolare originale attraverso la combinazione di tecnologia ed arte. Gli edifici diventano così un palcoscenico luminoso sullo sfondo del cielo blu. Lo scopo scenico ed artistico non è l’unico, ma grazie alla collaborazione con gli esperti multidisciplinari delle aziende Drone Stories e Nova Sky Stories, DRIFT intende collaborare con gli architetti, fornendo loro un modo sostenibile e affascinante per visualizzare i loro progetti in grandezza naturale. Tra le loro installazioni luminose, “Breaking Waves” è una delle più spettacolari. Il 28 aprile 2022, gli artisti hanno illuminato l’Elbphilharmonie di Amburgo in occasione del suo quinto anniversario: 300 droni di luce ballavano intorno all’edificio, creando un’installazione cinetica che ha incantato i visitatori.
Una delle missioni principali di Gordijn e Nauta è quella di portare la loro arte negli spazi pubblici in modo da raggiungere il pubblico più ampio possibile, consentendo a tutti di sperimentare l’arte, la luce e la potenza della loro unione.
Lo studio DRIFT ha lasciato anche il suo segno nella città di Venezia. Infatti, la Chiesa di San Lorenzo ha avuto l’onore di ospitare la loro prima performance di droni al chiuso, realizzata in occasione della Biennale d’Arte del 2022, che è una meditazione sulle tensioni tra l’autonomia individuale e l’interdipendenza collettiva.
Le nuove sperimentazioni con i droni si accostano al mondo dell’arte, e proprio come le migliori alchimie, la tecnologia incontra ed esprime appieno la creatività umana.